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Un lungo calendario di offerta agrumicola

Un lungo calendario di offerta agrumicola

Non sono molti, in Italia, a vantare un assortimento varietale, in agrumicoltura, tale da consentire di spaziare da ottobre a maggio. E' il caso dell'organizzazione di produttori Op Agri D.O.C. 2 di Corigliano Calabro (CS), nel cuore della Piana di Sibari.

"Cominceremo tra pochi giorni con la raccolta del clementine Caffin, seguito poi dalle varietà Spinoso, Comune, Hernandina, cui affiancheremo le arance nelle cultivar Navelina, Washington Navel, Navelate, Lanelate", così riferisce a FreshPlaza Stefano Pirillo (in foto qui sotto), socio nonché direttore commerciale della OP.

L'organizzazione di produttori possiede da tempo la certificazione GlobalGAP, mentre è in itinere l'ottenimento di quella Grasp. Inoltre, in questa realtà imprenditoriale si adottano con regolarità disciplinari di produzione interni decisamente più restrittivi dei Regolamenti Comunitari e delle Leggi Nazionali e Regionali in materia. L'intera produzione risulta pertanto conforme ai più svariati parametri dettati dai prodotti a marchio della Grande distribuzione organizzata italiana.

"Op Agri D.O.C. 2 ha condiviso, già 20 anni fa, un progetto agronomico di diversificazione varietale in agrumicoltura - rivela Francesco Perri, citrus scientist specialist e consulente della OP - Ciò ha consentito la concretizzazione di una stagione commerciale invidiabile in un territorio, come quello della Piana di Sibari, a Corigliano Calabro, particolarmente idoneo all'impianto di cultivar precoci e tardive di agrumi. Qui si pratica un'agrumicoltura rispettosa dell'ambiente, sostenibile e Glyphosate free. Non vengono praticate, ad esempio, operazioni di diserbo chimico nonché lavorazioni meccaniche per almeno 6 mesi l'anno, cioè durante tutto il periodo autunno-inverno".

L'azienda si distingue, oltre che per l'impegno nei confronti dell'ambiente, anche per la responsabilità nei riguardi dei lavoratori e per un accurato sistema di tracciabilità e rintracciabilità del singolo prodotto. "Quest'ultimo aspetto è curato egregiamente dall'Ing. Antonella Marano, responsabile qualità e delle certificazioni della OP", dice Perri.

Le varietà di agrumi che, nel corso degli ultimi vent'anni, sono state impiantate in quest'azienda, sono state selezionate sulla base dei massimi risultati qualitativi ottenibili.

Per quanto riguarda le produzioni attese per la campagna agrumicola 2020/21, Francesco Perri dichiara: "I volumi appaiono buoni; né eccessivi come due anni fa, né scarsi come l'anno scorso. La produzione è proprio come la vorremmo sempre, se fosse possibile poterla concordare con Madre Natura ogni anno. I calibri del clementine Caffin, il primo ad aprire la stagione commerciale, appaiono buoni. Per le prossime varietà in raccolta, tutto dipenderà dal clima, in particolare dall'entità delle precipitazioni piovose nell'arco del prossimo mese. Le attese sono comunque positive".

Per quanto riguarda i mercati, il direttore commerciale Stefano Pirillo riferisce: "L'export rappresenta un 20-30% del nostro commercio, con spedizioni prevalentemente nei Paesi dell'Europa dell'Est. Queste destinazioni, un tempo interessanti solo per i calibri minori, oggi chiedono un po' tutte le pezzature, segno di una positiva evoluzione dei consumi. Oltre agli agrumi, produciamo e commercializziamo pesche, nettarine, angurie. Le nettarine, quest'anno, hanno registrato una campagna soddisfacente e abbiamo spedito prodotto anche in Danimarca, Svezia e Austria. Un po' più lenta e difficile la stagione delle angurie, con una ripresa solo sul finale".

L'organizzazione di produttori aggrega circa 20 soci, operanti solo nella Piana di Sibari, per una superficie complessiva di 200 ettari di agrumi, 80-90 di pesche e nettarine e intorno a 60-70 ha di angurie.

"Riscontriamo - aggiunge Pirillo - un forte interessamento per l'imminente stagione del clementine. Abbiamo rilevato un notevole incremento nel consumo di agrumi già nella campagna 2019/20, conclusasi a maggio 2020 con le arance tardive. Speriamo che questa tendenza, cui ha certamente contribuito anche la pandemia da Covid-19, prosegua".

In merito alle pratiche anti-coronavirus, Pirillo testimonia: "Abbiamo adottato tutte le misure previste dalla legge e, almeno finora, non abbiamo registrato alcun caso di contagio tra il nostro personale. Tuttavia, la pandemia ha comportato alcune difficoltà nel reperimento della manodopera, specialmente quella specializzata che proveniva da Romania e Bulgaria. Di solito, ogni stagione, arrivavano da questi paesi più o meno le stesse persone, e ciò costituiva un vantaggio, per noi. Adesso, tra il fatto che queste nazioni stanno evolvendo e per via delle difficoltà di spostamento dovute alla pandemia, non riusciamo più a reperire lavoranti e siamo costretti ad avvalerci di manovalanza dal Pakistan o dall'Africa, la quale tuttavia richiede una lunga formazione, spesso complicata dalle difficoltà linguistiche. La manodopera italiana? Già scarseggiava prima; ma oggi, con la misura del reddito di cittadinanza, che non contempla la possibilità di mantenere il sussidio se si lavora anche solo per pochi mesi all'anno, è completamente sparita".

Fonte: FreshPlaza

Clementine, ecco le prime anticipazioni

Clementine, ecco le prime anticipazioni

Manca solo poco più di un mese alla partenza della campagna delle clementine e le aziende della Piana di Sibari (Calabria) cominciano quindi a scaldare i motori.

“Si spera in un settembre con temperature non eccessivamente elevate per fare in modo di mantenere l’ottima qualità e pezzatura che, ad oggi, presentano i frutti sulle piante”, come spiega a Italiafruit News Stefano Pirillo, presidente dell'Agri Doc 2, Organizzazione di produttori di Corigliano Calabro (Cosenza) con 250 ettari di clementine.

“Dal punto di vista quantitativo è ancora troppo presto per stilare previsioni. Possiamo comunque dire che, dai dati attuali, non notiamo una produzione eccessiva ma buona. Se le condizioni climatiche da qui alle raccolte saranno favorevoli avremo quindi una buona campagna”.

Come sempre, la stagione delle clementine calabresi dovrebbe partire nella prima decade di ottobre con Clemenrubi, alla quale seguiranno le altre varietà precoci Caffin e Spinoso.

Intanto, l’Op Agri Doc 2 si sta appresta a chiudere la campagna delle pesche e nettarine che coltiva su circa 80 ettari. “I prezzi sono stati senz’altro buoni. Ma dobbiamo considerare che alcuni peschicoltori della Piana di Sibari hanno riportato perdite di produzione fino al 50%. Inoltre le piogge della prima parte di giugno hanno determinato qualche problematica di tipo qualitativo sui frutti maturi”.

“Quest’anno, rispetto alle annate precedenti, abbiamo notato una forte richiesta da parte della Gdo estera, a fronte del netto calo produttivo registratosi negli areali del Nord Italia”, conclude.

Fonte: ItaliaFruitNews

Le nostre clementine precoci

Le nostre clementine precoci

In agricoltura bisogna anche fare i conti con Madre Natura. Ci vogliono molta caparbietà e molto amore per la terra, per portare avanti il lavoro quotidiano. Crediamo che proprio per questo i produttori dovrebbero essere tutelati meglio nella fase di commercializzazione dei loro frutti." Questo il parere dei responsabili dell'azienda Sangregorio Francesco Eredi di Corigliano Calabro (CS), specializzata nella produzione di agrumi, la cui commercializzazione è in capo alla OP Agri D.O.C. 2.

Qui la raccolta del Clementine precoce Caffin/Oronules è cominciata il 6 ottobre 2014, con una settimana di anticipo rispetto allo scorso anno. I frutti si presentano di ottima qualità.

L'impresa calabrese è guidata dai tre fratelli Sangregorio: Amalia "Lietta", Maria Grazia e Giovanni. "La storia aziendale risale ai tempi di nostro nonno, il quale, a cavallo tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, decise di acquistare una parte dei terreni appartenenti alla duchessa de Bovino, di cui era affittuario, in zona Carlo Curti. A quei tempi l'agricoltura si basava principalmente su pastorizia e cereali - raccontano i tre fratelli - Chi ha iniziato la vera trasformazione di questi terreni in agrumeti è stato nostro padre Francesco (nella foto sotto), scontrandosi un po' con nostro nonno, che aveva una mentalità più conservatrice."

"Con la dote di nostra nonna sono stati successivamente acquistati dei lotti di terreno con ulivi secolari in contrada Giosafatte, che alla fine noi figli abbiamo completamente trasformato, con un duro lavoro di sistemazione dei terreni durato circa 10 anni. Il primo agrumeto in questa sezione aziendale è stato piantato circa 25 anni fa."

"In anni più recenti, su suggerimento del nostro consulente dott. agronomo Francesco Perri, abbiamo introdotto una decina di nuove specie e cultivar di agrumi, che cominciano ad essere raccolte già nei primi giorni di ottobre, in modo da rimanere al passo con i tempi."

Come spiega a sua volta Perri: "Complessivamente l'azienda è composta da circa 100 ettari, con varietà di clementine precoci, comune e tardive - disponibili dai primi di ottobre a fine febbraio - e un'importante superficie investita ad arance Navel tardive, che hanno trovato in questo areale ottime condizioni per una produzione di alta qualità e che permettono di protrarre la raccolta fino alla fine di maggio. La Piana di Sibari costituisce un ambiente particolare; ubicata tra l'Altopiano Silano, il Pollino e il Mar Jonio, diventa quasi una sorta di oasi naturale, con molto sole e poca pioggia, che risulta ideale per queste coltivazioni agrumicole."

Il più giovane dei tre fratelli Sangregorio, Giovanni, si occupa anche della struttura commerciale della OP Agri D.O.C. 2 insieme al responsabile alle vendite Stefano Pirillo. Il magazzino di lavorazione venne realizzato sempre dal padre Francesco Sangregorio, il quale aveva avviato ai suoi tempi una commercializzazione in piccolo del suo prodotto.

"Le clementine precoci stanno ottenendo un buon riscontro sui mercati. In particolare lo Spinoso ha trovato la giusta collocazione in strutture dove viene valorizzato e fatto conoscere ai consumatori - dichiara Pirillo - Agri D.O.C. 2 è fornitore di grandi catene di distribuzione, in particolar modo Coop Italia e Crai, che riescono a collocare la produzione molto bene."

"Personalmente - continua Pirillo - credo molto nelle varietà nuove, soprattutto quelle che ci permettono di lavorare nei periodi in cui riusciamo a realizzare prezzi remunerativi per le aziende agricole. Solo qualche anno fa, a causa della forte concorrenza spagnola, si rinunciava a coltivare agrumi che sarebbero stati vendibili proprio nei momenti in cui le condizioni di mercato erano buone; negli ultimi anni, invece, stiamo riuscendo a coprire fette di mercato interessanti in termini di remunerazione."

Il responsabile commerciale vede una difficile campagna per quest'anno, in primis a causa dell'embargo russo. "Nonostante la Russia non rappresenti una delle nostre destinazioni di riferimento, lo è però per la Spagna. Di conseguenza, gli agrumi spagnoli che non potranno essere spediti sul mercato russo temo vengano destinati ai mercati europei o ai Paesi dell'est con conseguenze anche per noi."

"Secondo la mia esperienza, inoltre, la commercializzazione degli agrumi così come quella della frutta in generale, dipende molto dalle condizioni climatiche - continua Pirillo - Se registreremo un meteo simile allo scorso anno, con caldo protratto nei mesi di novembre e dicembre, si potrebbero palesare alcune problematiche sul fronte dei consumi." In quanto ai volumi, il responsabile commerciale ipotizza livelli simili allo scorso anno.

Nell'annata appena conclusa, Agri D.O.C. 2 è riuscita a mettere a segno risultati molto soddisfacenti con le Navel tardive, mentre nel resto d'Italia e in Spagna la situazione risultava problematica. "Essendo di ottima qualità, siamo riusciti a collocare il prodotto in alcune strutture dove hanno compreso il profilo di gusto superiore delle nostre arance."

"Abbiamo cominciato con alcuni test commerciali che hanno ottenuto un buon riscontro; poi noi abbiamo fatto in modo di garantire un prodotto di gusto sempre gradevole e riconoscibile." Nello stesso periodo, infatti, è presente soprattutto molto prodotto spagnolo sui mercati, che non offre una qualità gustativa costante. "E' qui che abbiamo puntato, mettendo in risalto la qualità dei nostri agrumi, un filo conduttore che interessa anche le altre specie e cultivar in assortimento."

Come mercati potenziali, il responsabile commerciale della Agri D.O.C. 2, guarda ai Paesi dell'Est, che sono ancora in via di sviluppo e in cui arriva prodotto indifferenziato. "Sono paesi dove sarebbe ancora possibile affermare un marchio commerciale, anche se nel breve termine non si registrerebbero grandi risultati economici; si tratta infatti di piazze sulle quali la componente di convenienza del prezzo gioca ancora un ruolo primario. In una prospettiva futura, però, potrebbero rappresentare delle vere nicchie commerciali remunerative, considerando che grandi risultati economici, al momento, non si ottengono né in Italia né in Europa."

Parlando delle prospettive future, i titolari della Sangregorio dichiarano: "Speriamo di aver trasmesso ai nostri figli il valore della tradizione, l'amore per la nostra terra: li vediamo avvicinarsi a questo lavoro con tanta umiltà e con una gran voglia di imparare, pregi che consentiranno loro di proseguire lungo un cammino intrapreso da oltre un secolo."

"L'obiettivo a lungo termine è quello di aggiornarsi e migliorarsi continuamente, seguendo le tendenze del settore. Per ora abbiamo trasformato tutti i terreni disponibili; nell'immediato puntiamo però a riconvertire, tramite la pratica colturale del reinnesto, le prime varietà piantate oltre 25 anni fa che risultano ormai obsolete."

Fonte: FreshPlaza

Clementine, Hernandina agli sgoccioli in Calabria

Clementine, Hernandina agli sgoccioli in Calabria

Si respira un'aria tutto sommato positiva tra i produttori di clementine della Piana di Sibari, in Calabria. “L'andamento dei prezzi, negli ultimi mesi, è stato sicuramente favorevole per noi", sottolinea a Italiafruit News Stefano Pirillo, presidente dell'Agri Doc 2, Organizzazione di produttori di Corigliano Calabro (Cosenza) con 250 ettari di clementine che distribuisce la maggior parte dei propri prodotti nel circuito della grande distribuzione nazionale (80% circa).

"Il grado zuccherino dei frutti è stato elevato per quasi tutta la stagione e solo per un breve periodo abbiamo avuto problemi qualitativi", aggiunge il presidente.

L'Op calabrese concluderà proprio questa settimana la campagna 2019/20 con le ultime spedizioni della Hernandina, varietà tardiva che ha registrato una contrazione produttiva ancora più marcata rispetto alla Comune. "Nel 2019 - sottolinea Pirillo - la vendita dell'Hernandina si era protratta fino a dopo il 20 febbraio, pertanto l'attuale stagione riscontra una chiusura anticipata di quasi un mese".

Nel complesso, secondo i dati dell’Op, i volumi quest’anno sono scesi del 40-50% circa rispetto ad un’annata di produzione normale. "Il bilancio della stagione è stato comunque positivo per la maggioranza delle aziende agricole socie. Ma, tra i nostri produttori, c'è chi ha perso anche il 70% delle quantità. E, di conseguenza, non ha generato reddito".

Risultati soddisfacenti sono stati raggiunti anche con il prodotto a marchio Igp. "Nonostante la produzione limitata, la nostra Clementina di Calabria Igp ha continuato a prendere piede nelle catene distributive italiane - conclude il presidente dell'Agri Doc 2 - ottenendo buoni spazi sugli scaffali dei negozi di Coop, Alì e Crai”.

Fonte: ItaliaFruitNews

Commercializzazione della Clementina

Commercializzazione della Clementina

Dopo aver archiviato con soddisfazione la campagna di commercializzazione della Clementina precoce delle varietà Spinoso e Caffin, l’OP Agri D.O.C. 2 di Cantinella di Corigliano Calabro, centro della fertile Piana di Sibari, in provincia di Cosenza, punta a fare il bis con la Clementina comune, prodotta con il metodo della lotta integrata, certificata con il marchio IGP e non, che da qualche giorno ha cominciato ad essere raccolta, lavorata e collocata sui mercati.

Calibri piccoli, ma di buona qualità "Il prodotto sconta il calibro, ma la qualità è indiscutibile" dice Stefano Pirillo, presidente dell’OP che associa 40 soci con una superficie agraria utilizzata di 450 ettari, una produzione lorda vendibile di 70.000 quintali di clementine ed un fatturato medio annuo compreso tra i 4,5 e i 5 milioni di euro, ottenuto dalla vendita di altri prodotti (arance, limoni, mandarini e angurie) realizzato per il 70% in Italia e il resto all’estero.

"I frutti, a causa di condizioni meteorologiche non proprio ideali, sono prevalentemente di piccola pezzatura, con un peso che varia, a seconda del calibro, da 60 a 80 grammi, ma l’aroma, la fragranza e la dolcezza, con 10-11° gradi Brix di tenore zuccherino, sono quelli caratteristici della Clementina prodotta nella Piana di Sibari che i consumatori italiani ed esteri conoscono e apprezzano molto" aggiunge l’imprenditore (nella foto a sinistra, clementine comuni).

La raccolta entrerà nel clou a metà novembre.
Già cominciata da qualche giorno, la raccolta delle Clementine comuni negli agrumeti dei soci entrerà nel vivo a metà novembre. "In questo momento – spiega Pirillo – stiamo lavorando piccole partite di prodotto, ma da qui a una decina di giorni, le quantità aumenteranno considerevolmente".

Sbocchi commerciali e imballaggi.
Per il 70% le Clementine comuni dell’OP vengono vendute in Italia nel canale della GDO, la parte rimanente del prodotto prende la strada dell’estero. In particolare è venduto nei Paesi dell’Europa settentrionale e orientale. Quanto agli imballaggi, la OP utilizza il CPR per oltre il 60-70% del prodotto, la cassetta di plastica per i Paesi dell’Europa orientale e il cartone ondulato quando il prodotto è destinato ai Paesi dell’Europa settentrionale. L’OP, naturalmente, è in grado di poter soddisfare le richieste dei distributori e dei commercianti confezionando il prodotto con diverse tipologie di imballaggio.

Soddisfazione per l’andamento della campagna delle primizie.
L’impresa calabrese, pronta a cogliere le opportunità che offrirà il mercato sul prodotto comune, è soddisfatta per l’andamento commerciale di quello precoce. Le clementine della varietà Spinoso e Caffin, veicolate attraverso i punti vendita della Coop Italia sono andate alla grande. "In un arco temporale ristretto, che è andato dal 10-12 ottobre a fine ottobre abbiamo venduto 8.000 quintali di prodotto, ovvero 40.000 confezioni da 2 chili ciascuna ad un prezzo adeguatamente remunerativo per i produttori" dice l’imprenditore.

In futuro più investimenti sulle varietà precoci e tardive Forte di questi risultati, l’OP Agri DOC proseguirà anche negli anni a venire gli investimenti nella realizzazione di impianti per la produzione di varietà precoci e tardive, allo scopo di ampliare il calendario di commercializzazione, riconvertendo attraverso il reinnesto gli impianti delle Clementine comuni.

Una necessità poiché le Clementine comuni della Calabria, specie negli anni di carica delle piante, vengono offerte al mercato in uno spazio temporale di una settantina di giorni (che, di norma, va dalla prima settimana di novembre alla prima di gennaio) finendo per ingolfarlo.

L’effetto dell’offerta elevata e concentrata dal punto di vista temporale a fronte di una domanda stabile o cedente, com’è avvenuto negli ultimi tempi anche a causa della crisi, ha determinato in non pochi casi negli anni scorsi una contrazione dei prezzi, con conseguenze spesso disastrose per i produttori, che talora non hanno recuperato i costi di produzione. "Arrivare primi sul mercato consente un posizionamento competitivo rispetto al prodotto di altri concorrenti. Già quest’anno, ad esempio, con le quantità di prodotto precoce disponibile siamo stati preferiti dalla Coop Italia, a detrimento del prodotto spagnolo".

Per giungere primi, naturalmente, bisogna avere il coraggio di cambiare, di mettere mano al portafoglio per investire, accettando di correre il rischio connesso con ogni iniziativa economica privata. E l’OP Agri DOC 2 ha già voltato pagina. "I soci hanno già in produzione 25.000 piante a Clementine precoci delle varietà Spinoso e Caffin, oltre a Corsica 2. Nel giro dei prossimi 2-3 anni potremo disporre di qualcosa come 12-15.000 quintali di prodotto precoce da commercializzare nell’arco di una ventina di giorni" annuncia Pirillo (nella foto a destra, clementine Corsica 2).

Qualcosa si sta facendo anche per allungare il calendario di commercializzazione puntando sulle varietà tardive. Come Hernandina, cultivar che negli ambienti pedo-climatici dei soci dell'OP è medio-tardiva (nella foto a sinistra, clementine Hernandina). "Quindici ettari sono stati impiantati dai nostri soci a Clementine Tardive, che raddoppieranno nel corso del 2011" dice Pirillo.

"Noi pensiamo – conclude l’imprenditore - che se gli agrumicoltori che producono Clementine in Calabria vogliono risalire la china debbono anch’essi riconvertire una parte non inferiore al 25% dei loro agrumeti. Se anche gli altri operatori faranno altrettanto, e alcuni lo hanno fatto e lo stanno facendo benissimo, pensiamo davvero che il comparto agrumicolo della nostra regione recupererà il posto che gli spetta sul mercato interno ed estero".

Fonte: FreshPlaza